testimonianze regeneraps

Storie cliniche e testimonianze

Felan è il mio husky di 4 anni, la sua vita è stata abbastanza travagliata. Prima gli fu diagnosticata una displasia dell’anca a sinistra (operata con protesi poi asportata per fallimento dell’impianto), successivamente iniziò a soffrire di attacchi epilettici.
Solo grazie alle competenze della mia dottoressa di Napoli fu possibile diagnosticare che sia i problemi all’anca che le crisi epilettiche dipendevano dalla stessa patologia, ovvero un’ipocalcemia cronica (mancanza di calcio). Con una semplice integrazione di calcio le crisi sono sparite e il mio cane sembrava rinato.
Mancava ancora qualcosa però per renderlo ristabilito al 100%: ridare una perfetta deambulazione alla zampa posteriore operata e martoriata dalle operazioni di protesi.
Contro il parere di alcuni “luminari” ortopedici, lo scetticismo di altri e con l’unico consenso della solita dottoressa di Napoli che ebbe il merito di riconoscere l’ipocalcemia in Felan, decisi per il trapianto di staminali e portai il mio cane presso una clinica veterinaria a Brescia. Caricai il cane in macchina senza indugio e la sera ero già di ritorno: un intervento talmente veloce che mi pareva impossibile che potesse essere risolutivo, quindi rimasi leggermente scettico.
Non passò più di un mese dai miglioramenti.
Il mio entusiasmo e quello del mio cane sono indescrivibili, la cosa migliore che io abbia mai fatto per lui.
Oggi è un cane ristabilito al 100%, corre, gioca ed è l’ultimo a stancarsi (talvolta le farei sedere per aver pace, ma poi ci penso e non c’è cosa più bella che vedere il proprio cane in salute).
Nessuno riscontra anomalie nella sua andatura, tanto che in pochi credono che lui faccia tutte queste cose pur essendo privo di un pezzo di anca, eppure è così. Ora, sono passati 7 mesi dal giorno del trapianto.
Consiglierei questo trattamento a chiunque; sembra troppo bello per essere vero, ma è talmente evidente che negarlo sarebbe solo mala fede.
La mia gratitudine nei confronti del team di veterinari che ha fatto il trattamento con cellule staminali non è misurabile a parole.

Penny, la nostra labrador di 7 anni, improvvisamente comincia a zoppicare all’arto posteriore destro. Dopo una prima diagnosi di sovraccarico muscolare, non migliorando con le cure prescritte, la abbiamo portata da un ortopedico veterinario che la ha visitata, fatto una lastra e diagnosticato rottura legamento crociato del ginocchio e, come terapia, ha suggerito l’intervento chirurgico di livellamento tibiale.
Mentre il veterinario scende nei particolari dell’intervento a noi scendono le lacrime….decidiamo di consultare un altro veterinario, il quale conferma la diagnosi.
Vista la nostra contrarietà a sottoporre la nostra Penny ad un intervento così invasivo e che necessita di un periodo postoperatorio molto complicato, questo veterinario ci propone di provare ad iniettare in articolazione il PRP, che è un preparato ricco di piastrine autologhe cioè della stessa Penny, contenenti un alto pool di fattori di crescita che favoriscono la riparazione dei tessuti lacerati. Al limite, se non funzionasse, si potrà sempre eseguire l’intervento.
Detto, fatto. Dopo qualche giorno Penny ha cominciato a rimettere giù la zampina poi ha smesso di zoppicare. Dopo un mese ha ripetuto il trattamento e Penny è guarita completamente.
Ad oggi, dopo più di 18 mesi, non ha più zoppicato. Siamo felicissimi.

La mia cagna Gina, di 12 anni, già da qualche tempo soffriva di artrosi alla spalla sinistra e la trattavo periodicamente con antinfiammatori.
L’ho portata a fare un’infiltrazione alla spalla con SVF + PRP. I primi 2 giorni dopo il trattamento la zoppia è peggiorata e la cagna sembrava avere dolore quando le toccavo la spalla; poi, dopo qualche giorno ha cominciato a migliorare.
Ora sta molto meglio, anche se ogni tanto mi sembra che zoppichi, però non si lamenta più.

La mia cagna Kirsty, una labrador di 14, soffriva di grave artrosi ad entrambi i gomiti e all’articolazione dell’anca sinistra, questa, a detta del veterinario, per una sospetta vecchia frattura della testa del femore.
Da molto tempo la cagna aveva difficoltà a camminare e da circa un anno zoppicava vistosamente all’arto anteriore sinistro.
Nel mese di marzo del 2015 Kirsty è stata infiltrata con staminali e PRP ad entrambi i gomiti.
Dopo i primi giorni senza alcun miglioramento, poi, dopo circa 10 giorni, ha manifestato un miglioramento nell’andatura, faceva anche qualche piccolo tratto di corsa, anche se permaneva una difficoltà soprattutto nel momento in cui doveva alzarsi dopo che era rimasta sdraiata.
Per molti mesi la situazione è rimasta stabile e debbo dire che, nonostante le condizioni critiche generali relative all’età, la cagna ha avuto una vita migliore.

Il mio cane LAPO, pastore tedesco di 8 anni, aveva un’artrosi al ginocchio sinistro da molto tempo e zoppicava da molti mesi a causa di una vecchia rottura del legamento crociato di due anni prima non operata. Lapo, quando correva, teneva la zampa alzata.
Nel gennaio del 2016 è stato operato per fare una “pulizia” articolare e poi infiltrato con cellule staminali e PRP.
Dopo 20 giorni il cane è progressivamente migliorato e ha iniziato ad appoggiare l’arto; ora, a distanza di un anno e mezzo, il cane ha una vita normale, non ha più dolore e solo ogni tanto zoppica per qualche passo. Il veterinario dice che non ha più dolore, anche se la mobilità dell’articolazione è molto diminuita.

MINI è la mia cagna dobermann di 5 anni.
Nel 2015 ha subito una lesione al tendine di Achille della zampa destra. Il cane era zoppo e non riusciva più a fare le sue solite corse con i suoi compagni di giochi.
Dopo alcuni tentativi di cure, è strato trattato con una sola iniezione di cellule staminali.
Già dopo 2 settimane la zoppia era migliorata e dopo 30 giorni era guarito completamente.
Oggi, dopo due anni, Mini non ha più manifestato problemi alla gamba e gioca felicemente con gli altri cani.

Ho invitato molti amici a visionare questo sito che parla di importanti studi sulle cellule staminali in medicina veterinaria.
Conosco di persona chi compone lo staff medico e posso mettere la mano sul fuoco circa la serietà di professori e dottori.
Ho più volte chiesto consigli per tanti amici e conoscenti e con estrema sincerità che denota una ferrea e seria deontologia professionale sono stati più i no che i sì circa l’ eventuale successo di una terapia con cellule staminali per i problemi da me esposti.
Sono stata però indirizzata verso i migliori specialisti per “quella” particolare patologia in tutta Italia, nominativi che con piacere ho trasmesso ai vari padroni. A volte ho trasmesso pure esami,
RX etc e sempre ho avuto riscontro. 

Il mio ringraziamento di cuore ed un appello: associatevi e sosteneteli, riceverete più di quando avrete dato…

Il mio cane si chiama Raul, è un pastore tedesco di 4 anni e ha ricevuto il trattamento con cellule staminali per un’artrosi causata da una displasia del gomito, già trattata chirurgicamente senza successo quando aveva pochi mesi di età. La situazione è precipitata negli ultimi mesi quando il cane ha cominciato a zoppicare in modo molto più evidente di prima.
Raul è un cane attivo che fa ricerca dispersi in superficie, fa nuoto e ginnastica propriocettiva, per cui la prospettiva di metterlo a riposo a 4 anni con la somministrazione continua di antinfiammatori mi spaventava.
Dopo tante perplessità e dopo avere sentito numerosi pareri, ho deciso di sottoporre il mio cane a questa terapia ed oggi, a 3 mesi dal trattamento, Raul non zoppica più, ha sviluppato una buona muscolatura, continua il periodo di riabilitazione con la ginnastica propriocettiva e presto riprenderà il nuoto. Da un paio di settimane ha ripreso gli allenamenti di ricerca in superficie e non ha mai zoppicato o mostrato segni di dolore.
Subito dopo l’intervento è apparso un miglioramento evidente nella postura, negli appoggi e nell’andatura del cane. Ovviamente, avrò sempre cura di non “spremere” il cane, di non fargli fare salti impossibili e di stare sempre attenta ad eventuali segni di stress o di dolore.
Il mio auspicio è che possa accrescere la sensibilizzazione verso queste tecniche, perché spesso davanti alla parola “artrosi” o “displasia” ci si arrende e si mette il cane a riposo, impedendogli di avere una vita piena.
Sono molto contenta, anche perché ho avuto la fortuna di trovare professionisti non solo preparati, ma anche molto sensibili e premurosi nel seguire Raul nel periodo successivo alla terapia.

Ercole è il mio cane corso di 5 anni, al quale, ad un anno di età, fu diagnosticata una displasia bilaterale all’anca, più grave a sinistra.
Fin da subito mi era stata consigliata la protesi, ma io ho preferito sfidare il destino e sono stato fortunato, perché fino a 4 anni e mezzo Ercole ha avuto una vita normale, ha fatto di tutto senza manifestare mai sintomi. Fino a quando, un giorno di ottobre, al rientro da una delle nostre solite passeggiate nel bosco, il cane ha cominciato a camminare  a tre zampe!
Non riusciva più a salire le scale e zoppicava in maniera vistosissima anche dopo giorni di riposo e di anti infiammatori.
Alla visita, dopo vari esami, mi viene riproposta la “solita” PROTESI TOTALE!
Io non sono convinto e ho molte paure sia di complicanze che della gestione post operatoria: comincio a documentarmi e leggo numerose ricerche e, alla fine, mi capita un articolo sull’uso delle staminali e sui possibili “miracoli” delle medesime.
Non perdo tempo e trovo il contatto con il medico veterinario che si occupa di queste terapie, il quale mi spiega dettagliatamente le potenzialità ed i limiti delle cellule staminali in queste situazioni cliniche, ma, contemporaneamente, non promette cure miracolose, non spende parole a casaccio e non dà false speranze.
Con lui ho potuto intraprendere colloqui di più di un’ora, è disponibilissimo, formatissimo, vi racconterà tutta la sua storia, se vorrete, ma non aspettatevi che vi dica “fate le staminali e tutto andrà bene“, perché, essendo uno SCIENZIATO, sa che la medicina non è una scienza esatta per cui non vi dirà: “miracolo, miracolo“.
MA IL MIRACOLO VI DICO CHE INVECE LO FA!!
Almeno nel mio caso. Come dice lui, tutto dipende dalla risposta individuale del singolo cane, ma Ercole, dopo un periodo di latenza necessario per le cellule per iniziare a LAVORARE, dopo circa 2 mesi ho iniziato a vedere il miracolo.
Il cane ha iniziato ad appoggiare nuovamente la zampa a terra in modo fiero, non aveva più zoppia a freddo, saliva le scale, faceva le sue passeggiate moderate senza conseguenze; mentre prima bastavano 800 metri per azzopparlo per 3 giorni, adesso corre, salta i muretti, sale su pendii ripidi, fa ciò che faceva prima ed è INCREDIBILE: un cane di 60 kg che vola!!
Quindi, posso solo dire che queste terapie vanno provate: devono essere conosciute, non sono invasive, non si tagliano le ossa al cane, non si deve tenere in gabbia per un mese, non c’è rischio di rigetto o di infezione o, peggio, di distruzione della protesi con le gravissime conseguenze irrimediabili del caso.
La peggiore delle ipotesi?
Come il Professore vi dirà sinceramente, se per qualche motivo a noi ignoto le cellule non dovessero fare il loro lavoro, sarà sempre possibile cercare altre soluzioni, ma il processo non è invalidante e non pregiudica altri tipi di interventi.
Sono disposto a farvi vedere di persona i risultati, perché i nostri amici cani meritano di avere una possibilità.

La mia cagnolona, pastore tedesco di 10 anni, Tiger, ha cominciato a soffrire di Dermatite Atopica circa quattro anni fa, inizialmente con arrossamenti pruriginosi limitati (ascelle, interno cosce) e durante la stagione calda; poi le lesioni si sono progressivamente estese (collo, torace, base della coda) diventando presenti tutto l’anno.

Per circa due anni ha risposto abbastanza bene all’Apoquel, ma l’estate scorsa questo non è più stato efficace è la dermatite è esplosa nella sua forma più grave.

La mia veterinaria ha provato con il Cytopoint (due fiale) ma senza alcun risultato.
È seguita una robusta terapia cortisonica che ha alleviato in parte
i sintomi più disturbanti, ma nel frattempo ho fatto delle ricerche su siti veterinari accreditati e mi sono imbattuta in RegenerAps; ho letto con interesse quanto veniva esposto sulla terapia cellulare e ho deciso di provare.

Alla fine di novembre ho portato Tiger a Parma dove mi è stato detto, molto onestamente, che gli anni di malattia, quindi la cronicità della lesione, giocavano a sfavore ed anche l’età di Tiger non avrebbe aiutato.
Pertanto non mi è stata data nessuna garanzia sull’efficacia del trattamento. Io, pur consapevole dell’incertezza dei risultati, ho deciso di fare la terapia.

Mi era stato detto che, anche in caso di risposta al trattamento, prima di due mesi difficilmente si sarebbero manifestati miglioramenti.
Esattamente dopo 2 mesi (come da programma) e
nonostante la sospensione del cortisone, si sono visti i primi risultati: le
zone arrossate si sono via via ridotte, il prurito era scomparso, il pelo non era mai stato così bello! Dopo circa 5 mesi, la dermatite era sotto controllo: gli arrossamenti erano molto leggeri, discontinui e limitati a piccole zone delle ascelle.

La qualità di vita del mio cane è nettamente migliorata e di conseguenza anche la mia! A distanza di 13 mesi Tiger continua a stare bene.
Ringrazio il medico veterinario che ha curato Tiger
e mi auguro che questa terapia venga conosciuta da molti veterinari/proprietari che si trovano alle prese con questa difficile malattia.

Marina B.
– Milano